Tra i partecipanti anche Legambiente, l'Università la Sapienza e il Municipio VIII
Tra i partecipanti anche Legambiente, l'Università la Sapienza e il Municipio VIII
Dopo i meeting con gli stakeholder che si sono svolti a luglio, il progetto europeo Tourism in Balance – l’iniziativa, finanziata dal Programma Interreg Europe che mira a migliorare le strategie e le politiche di promozione turistica – ha segnato un altro passo in avanti.
Nelle scorse settimane i partecipanti al progetto, tra cui Roma Agenzia Mobilità, l’Università La Sapienza, il Municipio VIII, Fiavet Lazio, il Circolo Legambiente e il gruppo di progetto di Città metropolitana e Capitale Lavoro, si sono riuniti in un focus group per individuare le criticità e le priorità d’intervento che servono per favorire una distribuzione più equa dei flussi turistici.
Tra i principali punti di discussione emersi ci sono le difficoltà legate all’overtourism, difficoltà che riguardano, in particolare, il primo tratto della Via Appia, all’interno del Comune di Roma, mentre, sono meno presenti negli altri Comuni dell’area target.
Tra le possibili buone pratiche emerse per affrontare il problema dell’overtourism, Legambiente ha segnalato il progetto di mappatura GPS di una variante ciclo/pedonale della Via Francigena del sud per dirottare i flussi turistici verso il centro storico di Marino.
Il Municipio VIII invece ha puntato l’attenzione su alcune iniziative riguardanti la promozione e la valorizzazione di itinerari alternativi al turismo convenzionale: percorsi della memoria, visita a opere di street art e a siti di interesse storico-culturale al di fuori dei classici itinerari di attrazione turistica. È stato inoltre menzionato il “Progetto Musei Diffusi – Percorsi di partecipazione per la valorizzazione dei territori”, promosso dall’Assessorato al decentramento e già realizzato in alcuni municipi del comune di Roma.
Per migliorare la distribuzione dei flussi turistici nel tempo e nello spazio si è convenuto su una serie di iniziative da attuare quali: promuovere lo sviluppo di piste ciclabili, migliorare la rete dei trasporti locali per una maggiore accessibilità dei siti di interesse storico-archeologico, creare strutture ricettive in aree turisticamente meno sviluppate, creare punti informativi nelle stazioni, realizzare un’attività di monitoraggio e analisi qualitativa attraverso il coinvolgimento della cittadinanza: associazioni, comitati, pro loco di quartiere.