La Valle Galeria si è rivelata, nel tempo, una zona compromessa dal punto di vista ambientale, con dati epidemiologici - soprattutto per quanto riguarda le patologie oncologiche - da tenere sotto osservazione.
Situata nel quadrante ovest della città di Roma, l’area comprende anche la ex discarica di Malagrotta, la più grande di Europa, oltre a un polo petrolchimico, un gassificatore, un inceneritore per i rifiuti speciali ospedalieri, due impianti di trattamento dei rifiuti per la produzione del combustibile derivato da rifiuti (Cdr), depositi di gas liquefatti, depositi di olii minerali.
Nel corso degli anni sono stati effettuati vari studi, che hanno contribuito a disegnare un quadro dello stato ambientale della Valle Galeria. Proprio la frammentazione degli studi esistenti ha determinato la necessità, di disporre di uno strumento utile per l’avvio di possibili interventi di riqualificazione, di effettuare una aggiornata ed esaustiva analisi della situazione ambientale esistente, anche in conseguenza della chiusura della discarica di Malagrotta.
Per questo, Città Metropolitana di Roma Capitale ha realizzato un'analisi dei parametri ambientali presenti nella Valle Galeria, sviluppando, con Capitale Lavoro, uno strumento tecnico-operativo (Sistema Informativo Territoriale) che consente di aggiornare costantemente la raccolta dei dati tramite monitoraggi continui.
Le strutture tecniche di Capitale Lavoro hanno reperito le informazioni sulle fonti di inquinamento attraverso l’interrogazione delle banche dati di fonti ufficiali, come ARPA Lazio, o direttamente dalle aziende che hanno impianti che rilasciano emissioni in atmosfera, acque reflue, rifiuti solidi.
La tecnologia utilizzata per l’implementazione del sistema è basata sulle soluzioni disponibili dai vari player di mercato ed è stata scelta in base a quanto già installato e presente in Città metropolitana. In particolare, per il Sistema Informativo Territoriale, si è fatto riferimento all’ufficio GIS dell’Ente, mentre per il motore del database si è utilizzato quanto messo a disposizione dal SIRIT, facendo riferimento inoltre alla stessa rete interna di Città metropolitana
La lettura dei dati mostra un quadro di forte problematicità ambientale, connotato da uno stato ecologico e chimico fortemente compromesso (CO2, PM10, etc..), che rende necessario individuare gli interventi per mitigare l’impatto degli inquinanti sul territorio. L’obiettivo generale dell’intervento è costruire e rafforzare reti e relazioni ambientali, che consentano la riconnessione di spazi pubblici e privati, la riforestazione e la rigenerazione ambientale di luoghi degradati e frammentati.
La ricostruzione del valore ecologico e dei servizi ecosistemici della Valle Galeria è finalizzata a:
- favorire un uso razionale delle risorse naturali, sostenendo la gestione e la valorizzazione ambientale e paesaggistica;
- accrescere la sicurezza idrogeologica;
- promuovere la green economy;
- fornire servizi per il tempo libero;
- aumentare il benessere e la qualità della vita dei cittadini, contribuendo anche a una maggiore produzione di ossigeno.
Il traguardo finale è la realizzazione di linee progettuali per una grande infrastruttura verde, dedicata al recupero e alla riqualificazione ambientale su un’area di circa 40.000 ettari, definita con criteri ecologici. E nel 2021 le attività del progetto si sono concentrate proprio sulla definizione delle linee progettuali per la sua realizzazione.
A tal proposito, il Dipartimento III ha individuato nel Centro Interuniversitario Biodiversità, Servizi Ecosistemici e Sostenibilità (CIRBISES) la struttura più adeguata che, con il supporto di Capitale Lavoro, possa definire le linee progettuali e assicurare la necessaria riqualificazione ambientale, che si dovrà caratterizzare per innovazione, qualità scientifica, indicazione degli elementi naturali e vegetazionali che consentono di abbattere i livelli degli inquinanti di cui si è rilevata la presenza nell’ambito considerato.
All’interno dell'infrastruttura verde è stata individuata un’area di 5-10 ettari dove definire le linee progettuali di recupero ambientale di una foresta urbana, realizzata con la messa a dimora di 5-10 mila piante autoctone, tra alberi e arbusti, capaci di creare un ecosistema che possa migliorare il benessere dei cittadini.